L'ITER VALUTATIVO

QUALI VALUTAZIONI SERVONO PER LA DIAGNOSI DI DSA?

La valutazione di Disturbo Specifico dell'Apprendimento prevede:
  1. l'anamnesi, ossia la raccolta di alcune informazioni sulla vita della persona e sull'insorgenza, sul decorso e sulla natura delle difficoltà 
  2. la valutazione cognitiva, ossia la valutazione dell'intelligenza (o Quoziente Intellettivo) e delle funzioni cognitive (memoria, attenzione...) svolta dallo psicologo
  3. la valutazione degli aspetti emotivo-motivazionali legati all'apprendimento svolta dallo psicologo
  4. la valutazione delle abilità scolastiche, quindi della lettura, della scrittura e della matematica svolta  dal logopedista
  5. la valutazione di abilità sensoriali (vista, udito) e funzioni neurologiche svolta da un medico neuropsichiatra/psichiatra al fine di escludere la presenza di deficit neurologici o sensoriali responsabili delle difficoltà di apprendimento.

PERCHé è NECESSARIO UN TEST COGNITIVO?

La valutazione cognitiva è necessaria per poter escludere che le difficoltà riscontrate in ambito scolastico dipendano da un disturbo dello sviluppo intellettivo (APA, 2023). Se, ad esempio, una persona ha una disabilità intellettiva e fatica a leggere, la sua difficoltà è ascrivibile al generale deficit delle funzioni mentali e non al Disturbo Specifico dell'Apprendimento.
Inoltre, la valutazione dell'intelligenza, effettuata mediante l'uso di test standardizzati e validati in Italia, permette di stilare un profilo dei punti di forza e dei punti di debolezza cognitivi, utile a pianificare un intervento di supporto specifico.

a cosa serve la valutazione EMOTIVO-MOTIVAZIONALe?

Valutare gli aspetti emotivo-motivazioni è utile per due ragioni.
La prima riguarda, come per la valutazione cognitiva, un criterio di esclusione (APA, 2023): se una persona ha una forte ansia, che difficilmente riesce a gestire, soprattutto nei contesti pubblici (come la classe), potrebbe bloccarsi nella lettura a causa dell'ansia e non di un Disturbo Specifico dell'Apprendimento. In situazioni come questa, è consigliabile una presa in carico psicoterapeutica.
In secondo luogo, questa valutazione permette di intercettare eventuali situazioni di disagio emotivo e di scarsa motivazione connesse all'apprendimento. Molti studenti con DSA, infatti, possono sperimentare vissuti di inadeguatezza ed incompetenza a seguito dei plurimi insuccessi scolastici. In questi casi, prende avvio un circolo vizioso: i fallimenti vengono interpretati come indicatori di una personale incapacità, vengono sperimentati alti livelli di ansia e di insoddisfazione che portano sempre più ad evitare di impegnarsi nelle varie prove. Tale comportamento conduce inevitabilmente ad altri insuccessi che confermano l'ipotesi di partenza, ossia di non valere niente, con ripercussioni sul valore di sé. Tale circolo vizioso è noto in letteratura come impotenza appresa (Cornoldi, 2019). Metterlo in luce durante la valutazione è utile nella pianificazione dell'intervento di supporto, mirato al rinforzo delle capacità e alla trasformazione di un circolo vizioso in virtuoso.

COME SI VALUTANO LE ABILITà SCOLASTICHE?

Nonostante siano informazioni preziose, non è possibile diagnosticare un Disturbo Specifico dell'Apprendimento sulla base delle insufficienze scolastiche o sulla percezione individuale di confondere le lettere o di faticare in matematica.
Le abilità scolastiche devono essere valutate mediante l'uso di test standardizzati e validati in Italia.
Durante la valutazione si utilizzano, infatti, prove di lettura, prove di comprensione, prove di scrittura e prove di matematica.
Esse vengono poi corrette dal professionista e confrontate con i dati normativi: solo così è possibile comprendere se le difficoltà riscontrate sono indicatori di  un disturbo.
Talvolta, infatti, in virtù della variabilità di sviluppo interindividuale, alcuni bambini possono essere più lenti degli altri ad acquisire certe abilità, senza che questo indichi la presenza di una patologia. Sono consigliati, in questi casi, interventi di supporto delle funzioni cognitive, come ad esempio la riabilitazione logopedica.

CHE DIFFERENZA C'è TRA UNA DIAGNOSI E UNA CERTIFICAZIONE DSA?

La diagnosi DSA è il referto che attesta la presenza o meno della patologia. Viene rilasciata da un gruppo di professionisti sulla base di specifiche valutazioni e del giudizio clinico.
La certificazione DSA è un documento, sintesi di tutte le valutazioni svolte dai professionisti, riportante la diagnosi di DSA, che ha un valore legale e conferisce alla persona il diritto di beneficiare di tutte le misure disposte per legge. È il documento che serve alle scuole per attivare ufficialmente il Piano Didattico Personalizzato (PDP) e per usufruire degli strumenti compensativi e delle misure dispensative nella prove concorsuali e negli esami. 
Secondo l'Accordo Stato-Regioni n. 140  del 25 luglio 2012, la diagnosi e la Certificazione DSA devono essere rilasciate dai servizi pubblici (USL, ASL, AUSL) oppure da équipe multidisciplinari  accreditate composte da psicologi, logopedisti e neuropsichiatri infantili e/o altri professionisti (terapisti della neuropsicomotricità dell'età evolutiva, optometristi...). Nella Regione Valle d'Aosta non sono state ancora  accreditate équipe che possano consegnare la Certificazione DSA, rilasciata solo ed esclusivamente dall'Azienda USL della Valle d'Aosta. 
Nel settore privato è tuttavia possibile svolgere integralmente o parzialmente l'iter diagnostico, rivolgendosi ai singoli professionisti: psicologi, logopedisti e neuropsichiatri infantili. Le valutazioni svolte nel settore privato devono poi essere consegnate al servizio dell'AUSL VDA per essere eventualmente integrate e per ottenere la Certificazione DSA. 

COME FUNZIONA IL RINNOVO DI UNA CERTIFICAZIONE DSA?

Essendo il DSA un disturbo del neurosviluppo, non guarisce con l'età.
Tuttavia, il profilo di funzionamento (aree di fragilità e punti di forza cognitivi) può essere aggiornato al passaggio da un ciclo scolastico all’altro, di norma, non prima di tre anni, in base a evidenti e/o documentate problematiche rilevate dalla scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia o del singolo soggetto.
L'iter previsto è il medesimo di quello attuato per una prima certificazione (colloqui + test), con la possibilità di snellire alcune fasi, come ad esempio la raccolta anamnestica che solitamente non viene condotta ex novo, ma appresa dalla documentazione clinica della persona ed integrata. 
In Valle d'Aosta l'aggiornamento del profilo può essere svolto sia nel servizio pubblico sia privatamente.
Il rilascio della Certificazione aggiornata è di competenza esclusiva dell'Azienda USL della Valle d'Aosta.

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